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27 Gennaio 2023: Giorno della memoria

COMUNICATI

I Comunicati Stampa del Centro Studi LIREC

27 Gennaio 2023: Giorno della memoria

Raffaella Di Marzio

Il Centro Studi LIREC si unisce al ricordo di tutte le vittime delle leggi razziali che hanno annientato milioni di persone, in tutti i sensi, distruggendo il tessuto sociale del nostro continente, tanto che ancora oggi quella ferita rimane aperta e permangono rigurgiti di razzismo che destano la nostra preoccupazione e quella di tutti coloro che non vorrebbero mai che quanto è accaduto si ripeta.

L’ONU nel 2005 ha scelto il 27 gennaio come “giornata della memoria”, perchè in quel giorno del 1945 le truppe dell’armata rossa, giungendo nella città di Auschwitz, avevano scoperto il campo di concentramento che era diventato così il simbolo dello sterminio di ebrei: il numero di ebrei che sono stati uccisi dai nazisti oscilla tra i 5 e i 6 milioni.

Tuttavia, questa terribile memoria riguarda anche altri gruppi che hanno subito la medesima sorte:

Rom e i Sint che erano visti come la “piaga degli zingari”, un popolo “inferiore” a livello razziale, con abitudini criminali. Ne furono uccisi fino a 250.000 in tutta Europa. I tedeschi con disabilità fisiche e mentali erano considerati “inutili bocche da sfamare” e “difettosi” da un punto di vista razziale. 250.000 furono uccisi. I Polacchi erano visti come slavi “subumani”. Subirono una brutale occupazione tedesca. Decine di migliaia di membri delle élite polacche furono uccisi o imprigionati come potenziali leader della resistenza polacca. Anche i soldati sovietici catturati erano visti come slavi “subumani”. I Nazisti ritenevano che fossero parte della “minaccia giudeo-bolscevica”. 3,3 milioni di soldati sovietici morirono durante le esecuzioni o per fame e maltrattamenti intenzionali. Diversi altri gruppi furono presi di mira. Tra questi vi erano avversari politici, reali o presunti, Testimoni di Geova, uomini accusati di aver compiuto atti omosessuali, e persone considerate “asociali”. Queste categorie rientrano nelle le centinaia di migliaia di vittime imprigionate e uccise nei campi di concentramento. (Enciclopedia dell’Olocausto)

I Testimoni di Geova, secondo il professor Robert Gerwarth, furono “gli unici sotto il Terzo Reich a essere perseguitati unicamente sulla base delle loro convinzioni religiose”. Sulle ragioni particolari della persecuzione di questa minoranza religiosa si trovano notizie dettagliate a questo indirizzo.

In Italia, il Giorno della Memoria viene celebrato dal 2000, dopo l’approvazione della legge n. 211 del 20 luglio 2000, n. 211: "Istituzione del "Giorno della Memoria" in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti":

“Art. 1. La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.

Anche in Italia furono approvate le “leggi per la difesa della razza” del 1938 che

… furono un’infamia e una aberrazione. Corruppero la coscienza etica del Paese, trasformando gli italiani in delatori e complici dell’iniquità, oppure in testimoni indif- ferenti. Anche se non mancarono esempi individuali di grande valore, magistrati che applicarono le leggi in modo restrittivo, funzionari che falsificarono i documenti dei perseguitati, gente comune che protesse e nascose gli ebrei e dichiarò come propri i loro figli, religiosi e religiose che li nascosero nei conventi. Ma furono purtroppo casi isolati

(Atti del Processo. A 80 anni dalla firma delle leggi “per la difesa della razza”, UCEI, 2018).

La testimonianza di Sami Modiano. 26 gennaio 2023