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LIREC si unisce alle ONG che chiedono alla Germania di fermare tutte le deportazioni degli Ahmadi

COMUNICATI

I Comunicati Stampa del Centro Studi LIREC

LIREC si unisce alle ONG che chiedono alla Germania di fermare tutte le deportazioni degli Ahmadi

Raffaella Di Marzio

Il 12 Novembre 2021 LIREC e numerose altre associazioni, ONG, personalità della cultura e rappresentati di istituzioni che monitorano la violazione dei diritti umani, hanno inviato ad Angela Merkel e al cancelliere della Repubblica Federale di Germania una lettera per chiedere di bloccare tutti i rimpatri degli Ahmadi in Pakistan, considerando il grave pericolo in cui si troverebbero, a causa delle leggi emanate dal governo di quel paese contro la loro comunità.

Il nostro Centro Studi è stato il primo in Italia a segnalare ed approfondire la situazione della Comunità Ahmadiyya, a partire da un’intervista di Camillo Maffia all’Imam Ataul Wasih Tariq realizzata nel 2017 e, in seguito, dando la possibilità di presentare il loro caso in una sede istituzionale, nel corso del Convegno di presentazione del Centro Studi tenutosi alla Camera dei Deputati il giorno 16 Gennaio 2018.

Intervento dell’Imam Ataul Wasih Tariq

Successivamente LIREC ha organizzato, proprio sul movimento Ahmadiyya, il suo primo Progetto Conoscenza, che è stato realizzato nel corso della Conferenza Annuale dell’European Academy of Religion, tenutasi a Bologna il 6 Marzo 2018. Il titolo del Panel era: Il movimento Ahmadiyya: “Amore per tutti, Odio per nessuno”. Un Islam di pace ostracizzato e perseguitato nel mondo islamico.

Video del panel

Successivamente abbiamo cercato di sensibilizzare le istituzioni e i media italiani sulla grave situazione di questa comunità attraverso altre iniziative, come la partecipazione all’evento di presentazione del libro “La crisi mondiale e la via per la pace” promosso dalla Comunità Ahmadiyya a Roma, e alla Conferenza Annuale (Jalsa Salana) della Comunità Ahmadiyya del Regno Unito, dal 3 al 5 Agosto 2018 a Londra.

Abbiamo inoltre coinvolto la comunità nella realizzazione del workshop “Identità religiosa, pluralismo e fondamentalismo” organizzato da LIREC nell'ambito del Master di II livello in Terrorismo, Prevenzione della radicalizzazione e integrazione interreligiosa e interculturale dell’Università di Bari, tenutosi il 6 febbraio 2021.

Abbiamo condiviso con altre organizzazioni anche il Memorandum che è stato inviato il 15 settembre 2021 a Josep Borrell Fontelles, Alto Rappresentante dell’Unione per gli Affari Esteri e la Sicurezza, Vice-Presidente della Commissione Europea, nel quale ci siamo uniti ad altre organizzazioni per chiedere all’UE di riconsiderare le agevolazioni economiche concesse al Pakistan che continua a violare i diritti fondamentali degli Ahmadi e di altre minoranze.
Il Sistema delle Preferenze Generalizzate (SPG), utilizzato dall’ Unione Europea fin dal 1971, è uno degli strumenti chiave per aiutare la crescita dei Paesi in Via di Sviluppo (PVS). L’UE presta una crescente attenzione all’obiettivo di “uno sviluppo durevole incentrato sull’essere umano” nei Paesi beneficiari. Per questo motivo la concessione del regime di preferenze è condizionata alla tutela dei diritti fondamentali ed alla promozione di uno sviluppo sostenibile. E’ previsto, infatti, che i benefici dell’SPG possano essere revocati per violazioni gravi e sistematiche dei principi contenuti nelle Convenzioni essenziali ONU/OIL sui diritti umani e sul diritto del lavoro.

La Comunità Ahmadiyya è stata coinvolta anche nel nostro ultimo Convegno sul tema Libertà di religione e sicurezza nello stato laico. Il difficile equilibrio tra diritti complementari e interdipendenti, tenutosi alla Camera dei Deputati l’8 novembre 2021.

L’adesione di LIREC all’ultima iniziativa in ordine di tempo, la lettera indirizzata il 12 novembre 2021 scorso alle autorità della Germania per chiedere di non rimpatriare gli Ahmadi, e concedere loro asilo perchè è in gioco la loro vita, si pone in continuità con le precedenti a sostegno degli Ahmadi.

Su questa strada intendiamo proseguire, anche per altri gruppi minoritari come la Chiesa di Shincheonji in Corea, I Testimoni di Geova in Russia e altrove, gli Hindu in Bangladesh, la Chiesa di Dio Onnipotente in Cina, Tai Ji Men in Taiwan, ecc., i cristiani perseguitati in molte nazioni, i musulmani colpiti dall’islamofobia dilagante, ecc., nella speranza di ottenere il rispetto di quei diritti fondamentali che troppo spesso vengono violati anche all’interno dell’Unione Europea, che si pone spesso come “maestra” nei confronti di altre nazioni, alle quali però non è sempre in grado di dare l’esempio, vanificando così qualsiasi intervento fattivo per stigmatizzare le violazioni altrui.