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Webinar LIREC: Libertà di manifestare e diffondere la propria fede. Diritti minacciati o apertamente violati

COMUNICATI

I Comunicati Stampa del Centro Studi LIREC

Webinar LIREC: Libertà di manifestare e diffondere la propria fede. Diritti minacciati o apertamente violati

Raffaella Di Marzio

Si è tenuto il giorno 22 marzo il Webinar organizzato sulla Piattaforma ZOOM da Lirec sul tema:

Libertà di manifestare e diffondere la propria fede.

Diritti minacciati o apertamente violati

Il webinar è il quinto “Progetto Conoscenza”, una iniziativa lanciata dal Centro Studi nel 2018. Si tratta della seconda tappa di un cammino di approfondimento del documento dell’OSCE pubblicato nel 2019: le “Linee Guida su libertà di religione o convinzione e sicurezza”.

La prima tappa è stato il Convegno inaugurale alla Camera dei Deputati che ha affrontato il tema principale di cui il documento si occupa: il difficile equilibrio tra il diritto alla sicurezza e quello alla libertà religiosa.

Questo webinar ha preso in considerazione un’altra idea fondante del documento OSCE: il diritto al libero esercizio della libertà di credere o non credere. Convertire, convertirsi e abbandonare un credo sono diritti umani universali e inviolabili. Il quadro di riferimento nel quale il tema è stato affrontato è la nozione di “persuasione non coercitiva” elaborata dall’OSCE e l’art. 9 della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo (CEDU).    

L’argomento è stato affrontato da due diverse prospettive: psicologica e giuridica.

Dopo i saluti del Prof. Pietro Nocita, Presidente onorario del Centro Studi LIREC, sono intervenuti, per la parte psicologica, tre relatori.

Il Prof. Germano Rossi, docente all’ Università di Milano-Bicocca, ex- presidente della Società Italiana di Psicologia della Religione, e membro dell’attuale direttivo, ha introdotto l’argomento affrontando il tema “Cos'è la Psicologia della religione”, una branca della psicologia che si occupa del significato della religione o della non credenza per l’individuo, senza dare giudizi di valore sulle dottrine o le prassi delle diverse forme religiose o spirituali. “Allo psicologo della religione, non deve importare che l’oggetto della credenza (ad esempio Dio) esista realmente oppure no. L’importante è che un determinato individuo ci creda (o non ci creda) e che di conseguenza il suo comportamento (in senso lato) possa essere influenzato da ciò che crede (o non crede)”. Il Prof. Rossi ha inoltre sottolineato come sia “facile pensare che la conversione sia stata ottenuta con un raggiro, con tecniche di persuasione su una ‘persona fragile’. Le ricerche dimostrano che, invece, è una processo lento di cambiamento della persona (prima le credenze e idee poi anche i comportamenti)”.

Questo argomento è stato ripreso da Raffaella Di Marzio, Direttrice di LIREC, che ha presentato un breve resoconto di un’ampia gamma di studi sul campo, e suoi, che hanno l’obiettivo di comprendere il processo psicologico di conversione e deconversione. Le teorie e le ricerche accademiche più importanti hanno permesso di arrivare a una comprensione più adeguata dei complessi meccanismi psicologici che spingono le persone a scegliere una religione, a lasciarla, oppure a sviluppare un atteggiamento di agnosticismo o ateismo. La scelta è, nella stragrande maggioranza dei casi, libera e consapevole. I casi di manipolazione o di uso di influenza indebita nell’opera di proselitismo sono eccezioni, peraltro studiate ampiamente dagli psicologi e socologi della religione, che non possono essere utilizzate per valutare negativamente ogni scelta religiosa, specie quelle che coinvolgono gruppi religiosi e spirituali minoritari.

Raffaella Di Marzio ha anche stigmatizzato quei tentativi, portati avanti da gruppi antisette, di proporre ai Parlamenti di alcuni Stati l’introduzione di leggi liberticide per punire la “manipolazione mentale”, di cui sarebbero colpevoli le “sette”. Si tratta di iniziative che non vanno prese in considerazione poichè si basano su basi non scientifiche e rischiano di colpitre le libertà fondamentali degli individui.

Il terzo intervento in ambito psicologico è stato quello del Prof. Bellantoni, docente all’Università Pontificia Salesiana di Roma, socio della Società Italiana di Psicologia della religione e membro del Comitato Scientifico di LIREC. Egli ha afffrontato il tema: “Psicologia dell'ateismo e dell'agnosticismo”. Anche questi atteggiamenti rientrano nello studio della psicologia della religione. Nel suo intervento ha sottolineato come gli atteggiamenti verso Dio o il rifiuto di Dio possano manifestarsi in modo maturo o immaturo, in modo rispettoso o aggressivo verso chi ha idee diverse dalla propria. Tale atteggiamento ha sempre una ricaduta sulla persona e sulle sue relazioni interpersonali. Ha infine citato V. Frankl e la sua teoria “Dinamico analitica esistenziale della crescita umana” nella quale Libertà e Responsabilità si combinano diversamente dando origine a comportamenti costruttivi o distruttivi verso se stessi e gli altri.

La seconda parte del webinar è stata dedicata al diritto, con particolare sottolineatura della nozione di “persuasione non coercitiva”, elaborata nel documento OSCE. L’altro importante riferimento è stato l’art. 9 della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo (CEDU), e l’esame, in particolare, di una sentenza molto importante che ha fatto giurisprudenza in merito: Kokkinakis contro la Grecia.

Sono intervenuti, per la parte giuridica, quattro relatori.

Il Prof. Ventura, docente all’Università di Siena e membro del panel di esperti OSCE per la libertà di religione o convinzione, ha illustrato la parte del documento relativa al tema del webinar. Il tema del suo intervento è stato “Diritto di convertire, persuasione non coercitiva e diritto di propaganda. Le linee Guida OSCE del 2019”. Egli ha esaminato il contesto delle Linee Guida partendo dalla storia della lotta alla conversione. L’OSCE afferma che il diritto di convertirsi è assoluto, e la libertà di propaganda è garantita, seppure con dei limiti. Ha illustrato poi la nozione di † «persuasione non coercitiva» definita come quelle “tecniche di comunicazione e le attività volte a convertire gli altri senza ricorrere a violenza, intimidazione, minacce o altre forme indebite di pressione”.

La Prof. Martucci, Docente all’Università di Bari e coordinatrice del Master in “Terrorismo, prevenzione della radicalizzazione eversiva, sicurezza e cybersecurity. Politiche per l’integrazione interreligiosa e interculturale e per la deradicalizzazione” è anche membro del Comitato Scientifico di LIREC. Il tema del suo intervento era: “Proselitismo, sicurezza e radicalizzazione eversiva: tra ‘influenza indebita’ e ‘persuasione non coercitiva’ nello stato di diritto”. Nel suo intervento ha illustrato quali sono i parametri per identificare forme di proselitismo finalizzate alla radicalizzazione eversiva, nell’ambito del diritto e del rispetto dei diritti umani.

Alesssandro Bertini, dell’ Ufficio Stampa dei Testimoni di Geova, ha illustrato la storia di Minos Kokkinakis e i fatti che portarono alla storica sentenza della Corte Europea. Minos Kokkinakis è stato arrestato 60 volte e ha passato 6 anni in carcere per aver compiuto il reato di “proselitismo”. Dopo la condanna del 1987 Kokkinakis, nel 1988, si rivolse alla CEDU.

La sentenza della CEDU che condannò la Grecia è stata illustrata da Federico Papini, dell’Ufficio legale dei Testimoni di Geova, che ha definito la sentenza della CEDU “storica, il primo vero caso riguardante la libertà di religione ad essere arrivato davanti alla Corte europea da quando è stata istituita” e citata centinaia di volte in sentenze successive. Nella sentenza del 25 maggio 1993 la Corte ha stabilito che la libertà di religione include il diritto di cercare di convincere il prossimo. L’art. 9 stabilisce infatti che “Ogni persona ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo e la libertà di manifestare la propria religione o credo individualmente o collettivamente, sia in pubblico che in privato, mediante il culto, l’insegnamento, le pratiche e l’osservanza dei riti. Tutti hanno il diritto di manifestare, e cambiare la propria religione”.

Al webinar ha partecipato anche Giorgio Gasperoni, Direttore Responsabile di "Voci di Pace" e Presidente della Universal Peace Federation di San Marino, un’organizzazione con la quale da anni è in atto una proficua collaborazione grazie alla condividione di valori e progetti finalizzati alla difesa dei diritti umani e della pace nel mondo.