Questo argomento è stato ripreso da Raffaella Di Marzio, Direttrice di LIREC, che ha presentato un breve resoconto di un’ampia gamma di studi sul campo, e suoi, che hanno l’obiettivo di comprendere il processo psicologico di conversione e deconversione. Le teorie e le ricerche accademiche più importanti hanno permesso di arrivare a una comprensione più adeguata dei complessi meccanismi psicologici che spingono le persone a scegliere una religione, a lasciarla, oppure a sviluppare un atteggiamento di agnosticismo o ateismo. La scelta è, nella stragrande maggioranza dei casi, libera e consapevole. I casi di manipolazione o di uso di influenza indebita nell’opera di proselitismo sono eccezioni, peraltro studiate ampiamente dagli psicologi e socologi della religione, che non possono essere utilizzate per valutare negativamente ogni scelta religiosa, specie quelle che coinvolgono gruppi religiosi e spirituali minoritari.
Raffaella Di Marzio ha anche stigmatizzato quei tentativi, portati avanti da gruppi antisette, di proporre ai Parlamenti di alcuni Stati l’introduzione di leggi liberticide per punire la “manipolazione mentale”, di cui sarebbero colpevoli le “sette”. Si tratta di iniziative che non vanno prese in considerazione poichè si basano su basi non scientifiche e rischiano di colpitre le libertà fondamentali degli individui.