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L'ambasciatore cinese audito sulle violazioni dei diritti umani in Cina

COMUNICATI

I Comunicati Stampa del Centro Studi LIREC

L'ambasciatore cinese audito sulle violazioni dei diritti umani in Cina

Raffaella Di Marzio

L’ambasciatore della Repubblica popolare cinese in Italia, Li Junhua, durante l’audizione alla Camera.

L’ambasciatore della Repubblica popolare cinese in Italia, Li Junhua, durante l’audizione alla Camera.

Il giorno 24 marzo 2021, alle ore 14.30, la Commissione Esteri della Camera dei Deputati ha svolto, in videoconferenza, l'audizione dell’ambasciatore della Repubblica popolare cinese in Italia, Li Junhua, sulle priorità della Presidenza italiana del G20.

L’incontro si collega strettamente alle sanzioni che recentemente l’unione Europea ha comminato contro i responsabili della repressione uigura nello Xinjiang. Anche Inghilterra, Canada e USA hanno condannato la Cina per le violazioni dei diritti umani.

Da parte sua, la Cina ha sanzionato 10 individui e 4 istituzioni europee, e ha chiesto all’Unione Europea di rivedere la sua posizione.

L’ambasciatore ha risposto ai quesiti dei parlamentari su diversi temi, tra i quali il genocidio che si sta verificando nella regione autonoma uigura dello Xinjiang, dove, secondo numerose fonti, la minoranza musulmana locale degli uiguri viene segregata e sottoposta a lavori forzati.

*Video scaricato dal sito della Camera dei Deputati: https://webtv.camera.it/evento/17795#

Human Rights Watch (HRW), fondandosi anche sulle immagini scattate dai satelliti, afferma che Pechino avrebbe rinchiuso almeno un milione di uiguri in campi rieducativi, avrebbe causato scomparse, torturato gli uiguri in custodia delle proprie autorità e portato avanti processi poi conclusi con sentenze di morte.

L’ambasciatore Li ha affermato che l’UE si è basata su informazioni false e bugie di “pochi elementi anti-cinesi”, ignorando i fatti, “invertendo il bianco e il nero” e interferendo negli affari interni della Cina.

Durante l’audizione alcuni deputati della commisione hanno rivolto domande pertinenti e hanno evidenziato la posizione italiana che è quella della difesa dei diritti umani in qualsiasi parte del mondo essi vengano violati. Le risposte del diplomatico cinese sono state improntate alla negazione totale delle accuse e si sono concluse con un invito rivolto ai politici italiani di andare a visitare di persona lo Xinjiang, per verificare di persona quanto le accuse rivolte alla Cina siano false e quanto la popolazione degli Uiguri viva condizioni del tutto in linea con gli standard dei diritti umani.

L’invito è stato ovviamente seguito dalla raccomandazione di avvisare in precedenza la Cina, in modo che i nostri politici in visita possano essere bene accolti.

Probabilmente una “visita a sorpresa” sarebbe più efficace di una “preparata” dal Partito Comunista, ma questo aspetto non è ovviamente emerso durante la discussione.


Per ulteriori commenti sull’audizione si possono leggere gli articoli di Formiche.net e Sicurezzainternazionale.

Un panorama dettagliato delle persecuzioni in Cina è disponibile sulla Rivista Bitterwinter.


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