Siamo anche intervenuti ripetutamente per segnalare le gravi conseguenze del rifiuto delle richieste di asilo, basate per lo più su motivazioni fallaci e informazioni errate. Speriamo che questa intervista dell’Agenzia DIRE possa contribuire a creare intorno a questi fedeli la rete di solidarietà personale e istituzionale necessaria per accoglierli e salvarli da un governo che il fedele della Chiesa di Dio Onnipotente intervistato paragona a quello della Corea del Nord.
Grazie all’Agenzia DIRE per questo ulteriore contributo all’informazione corretta nei riguardi di religioni ingiustamente definite “sette”, non solo in Cina e in Pakistan, ma anche, più in generale, nel contesto occidentale dove si verificano comunque discriminazioni e abusi su minoranze religiose e spirituali, anche se la gravità di questi episodi non è la stessa di quella che abbiamo segnalato in Pakistan e in Cina.
Su questo tema e sulle inadempienze dell’Italia nei riguardi degli accordi internazionali e delle Linee Guida FoRB, il nostro Centro Studi ha presentato alla Camera dei Depuati una Strategia di implementazione delle Linee Guida UE sulla Libertà di Religione Credo e Coscienza. In quel documento abbiamo segnalato anche il caso dei rifugiati cinesi fedeli della Chiesa Di Dio Onnipotente come esempio di violazione del diritto internazionale da parte del nostro Paese che difficilmente concede a questi perseguitati il diritto all’asilo e alla protezione internazionale, in violazione anche delle leggi dell’Unione Europea che l’Italia ha sottoscritto.