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LIREC al Convegno per i 160 della Chiesa Avventista in Italia

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LIREC al Convegno per i 160 della Chiesa Avventista in Italia

  • Sala del Refettorio Via del Seminario Roma, Lazio, 00186 Italia (map)

Il 27 settembre 2024, alle 9.30, presso la Sala del Refettorio della Camera dei Deputati, si è tenuto il convegno “La presenza evangelica in Italia dall’unità ad oggi. Gli avventisti del settimo giorno”.

La direttrice di LIREC ha partecipato in rappresentanza del Centro Studi.

L’incontro è stato moderato dal pastore Davide Romano, direttore del Dipartimento Affari Pubblici e Libertà Religiosa e direttore dell’Istituto universitario avventista di Firenze.

L’evento è stato aperto dai saluti dell’on. Federico Gianassi, della Commissione giustizia, seguiti dall’intervento del prefetto Alessandro Tortorella, responsabile degli Affari dei culti del Ministero dell’Interno.

Il convegno non ha avuto solo una finalità celebrativa, ma ha dato la possibilità ai relatori intervenuti sia di illustrare la lunga e interessante storia della Chiesa avventista in Italia, che di trattare problematiche relative alla libertà di religione e credo che non riguardano solo la Chiesa avventista, ma tutte le minoranze.

La disamina storica che inizia nelle Valli Valdesi nell’estate del 1864, e il ruolo dei fondatori emerge con chiarezza e completezza dagli interventi dei relatori di cui è possibile leggere una sintesi a questo indirizzo.

Partendo dalla storia di questa chiesa, sono emerse, negli interventi dei relatori, problematiche che riguardano tutte le minoranze presenti sul nostro territorio.

Una di queste è l’incapacità politica di superare la legge del 1929, e l’ottica “securitaria” con la quale lo Stato continua a porsi nei riguardi delle minoranze, che non favorisce lo spirito democratico e la promozione dei diritti umani fondamentali.

Inoltre, la discrezionalità incontrollabile dello Stato nei suoi rapporti con le minoranze, riconosciuta dalla Consulta nel 2016, acuisce il senso di impotenza di quelle confessioni che, da molto tempo, tentano un dialogo con le istituzioni senza riuscire a portarlo a termine ottenendo il riconoscimento richiesto.

In questo contesto non poteva mancare l’accenno, breve ma incisivo, al fenomeno dell’immigrazione e al diritto alla cittadinanza, che non è un peso da sopportare per l’Italia, ma piuttosto un arricchimento perché essa trasforma dei “non cittadini subordinati” in cittadini responsabili e partecipi.

La separazione tra Stato e chiesa è stato un altro tema affrontato nel corso dell’evento, così come i problemi che nascono dall’intreccio tra Stato e Chiesa, che è stato definito un “pericolo per entrambi e per la società”.

Durante i lavori il termine “minoranze” è emerso spesso, e numerosi sono stati gli spunti di riflessione sulla definizione e le implicazioni di questa parola.

Solo per fare un esempio, il termine “minoranze”, secondo il Prefetto Alessandro Tortorella, può essere sostuito con “Enti di culto”, mentre da altri contributi è emersa l’inadeguatezza del termine  che non rispecchia più la realtà religiosa e spirituale del nostro paese: chi è maggioranza e che è minoranza in Italia? Si può ancora affermare che la confessione cattolica sia quella a cui aderisce la maggioranza degli italiani? E se è così, in che senso queste persone sono “cattoliche”? I dati sulla pratica dei cattolici e sulla partecipazione ai sacramenti dicono il contrario.

In alcuni interventi sono emerse anche le conseguenze negative del  pregiudizio verso le minoranze: spesso la peculiarità di una associazione viene percepita come se fosse un “fardello” che stenta a essere tutelato ed è molto difficile riuscire a trasformare la mentalità ristretta che spinge le persone a guardare con sospetto a queste organizzazioni.

A dispetto di questa mentalità, le “minoranze”, così come tutte le “diversità”, sono senza alcun dubbio un “seme di cambiamento per tutti” e certamente non un peso o addirittura una “minaccia”.

La nascita e la storia della Chiesa avventista ne sono un esempio: basta pensare alle numerose attività che essa svolge a favore della società in molti settori: salute, educazione, informazione, volontariato, diritti umani ecc., ben illustrate nel corso del convegno.

Il nostro Centro Studi è testimone dell’impegno per i diritti di tutti che anima la Chiesa Avventista, specialmente quello profuso dall’AIDLR (Associazione Internazionale per la Difesa della Libertà Religiosa) e dai canali informativi della chiesa, televisivi e radiofonici (Radio Voce della Speranza).

Fin dalla fondazione del Centro Studi LIREC, la collaborazione con l’AIDLR e la diffusione di informazioni alternative rispetto a quelle trasmesse dai media generalisti, grazie a Radio Voce della Speranza, ha impreziosito anche il nostro cammino. Uno dei frutti di questa “sintonia” di idee e prospettive è stato l’ingresso nel nostro comitato scientifico, prima di Dora Bognandi, e poi di Davide Romano, direttore del Dipartimento Affari Pubblici e Libertà Religiosa e direttore dell’Istituto universitario avventista di Firenze, e Francesca Evangelisti, segretaria nazionale dell’Associazione Internazionale per la Difesa della Libertà Religiosa (AIDLR).

Non possiamo che augurare a questa comunità di fede di proseguire nel suo cammino sulla medesima strada, tenendo fede ai valori cristiani che ne sono il fondamento e mettendosi, come avvenuto negli ultimi 160 anni, al servizio di chi abbraccia altre fedi e di chi non ne ha alcuna.

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