Il Centro Studi LIREC esprime la più profonda solidarietà ai fedeli della Comunità Musulmana Ahmadiyya che, nella città di Rabwah (Chenab Nagar), in Pakistan, è stata duramente colpita da un gesto di gravissima violenza verificatosi proprio nella sede centrale internazionale della Comunità, il 10 ottobre 2025.
Durante la preghiera del venerdì, mentre i fedeli erano in raccoglimento, un uomo armato ha aperto il fuoco nei pressi della moschea Bait-ul-Mahdi, causando diversi feriti, alcuni dei quali sono in condizioni critiche.
La connivenza delle autorità, che perdura da decenni, non permette che giustizia sia fatta e che queste azioni siano, se non prevenute, almeno punite con determinazione.
Nonostante questo, continuiamo a nutrire la speranza che questo ennesimo atto di violenza ingiustificata verso una comunità pacifica, che si distingue in tutto il mondo per i valori di pace e fratellanza che diffonde e pratica, possa risvegliare le coscienze di tutti coloro, credenti e non credenti, che si adoperano per denunciare, e possibilmente evitare, atti disumani come questi, animati da una malvagità inaudita verso persone innocenti, nel momento più sacro della preghiera.
DI SEGUITO IL COMUNICATO STAMPA DELLA COMUNITA’
Attacco terroristico contro la Comunità Musulmana Ahmadiyya in Pakistan
Un dolore che tocca l’intera umanità
Roma, 11 ottobre 2025 –
La Comunità Musulmana Ahmadiyya esprime profonda tristezza e cordoglio per il tragico attacco terroristico avvenuto ieri nella città di Rabwah (Chenab Nagar), in Pakistan, sede centrale internazionale della Comunità.
Durante la preghiera del venerdì, un uomo armato ha aperto il fuoco nei pressi della moschea Bait-ul-Mahdi, causando diversi feriti e seminando paura in un momento di raccoglimento e devozione. Le autorità locali hanno confermato che alcuni dei feriti si trovano in condizioni critiche.
Questo doloroso episodio rappresenta un colpo al cuore di una comunità conosciuta in tutto il mondo per il suo messaggio di pace, dialogo e servizio all’umanità. La Comunità Ahmadiyya, da oltre un secolo, promuove valori di tolleranza, giustizia e amore universale, rifiutando ogni forma di violenza o estremismo.
Una comunità di pace sotto pressione
Rabwah, città simbolo della pace e della solidarietà, vive da decenni sotto restrizioni e discriminazioni imposte dallo Stato. Gli Ahmaditi in Pakistan subiscono un clima di ostilità crescente, in cui atti di violenza e discorsi d’odio vengono raramente indagati in modo trasparente o puniti con giustizia.
Il silenzio delle autorità e la mancanza di azioni concrete per contrastare l’incitamento alla violenza e all’odio creano un ambiente in cui l’uccisione di membri della Comunità Ahmadiyya non viene considerata, nei fatti, un crimine di pari gravità. Questa indifferenza istituzionale continua a mettere in pericolo la vita di cittadini pacifici, la cui unica “colpa” è la loro fede.
Un appello al rispetto e alla convivenza
In questo momento di dolore, la Comunità Musulmana Ahmadiyya ribadisce la propria fiducia nei valori di pace, giustizia e libertà di coscienza. Rivolgiamo un pensiero di vicinanza alle vittime e alle loro famiglie, e confidiamo che le autorità pakistane e la comunità internazionale possano agire per garantire sicurezza, dignità e uguaglianza a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro fede.
La Comunità Musulmana Ahmadiyya in Italia continuerà, come sempre, il proprio impegno per il dialogo interreligioso, la solidarietà e la promozione dei valori di pace che costituiscono il cuore dell’Islam.
Il nostro pensiero e le nostre preghiere sono con coloro che soffrono, nella speranza che la giustizia e l’umanità prevalgano sempre sull’odio.
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