(DIRE) Roma, 22 ago. - L'Assemblea Generale dell'ONU nella risoluzione A/RES/73/296 ha istituito la giornata internazionale di commemorazione delle vittime di atti di violenza basata sulla
religione o il credo. L'istituzione del 22 agosto come giornata commemorativa viene motivata dall'importanza di dare assistenza alle vittime e alle loro famiglie, nel rispetto delle leggi internazionali. L'Assemblea condanna la violenza contro le persone e qualsiasi atto vandalico contro le case, le aziende, le scuole, i centri culturali e i luoghi di culto e ha richiamato gli Stati alla loro responsabilità di promuovere e proteggere i diritti umani incluso quello alla libertà religiosa delle minoranze. Porte Aperte Onlus, che nel 2022 aveva stimato in circa 340 milioni il numero dei cristiani perseguitati nel mondo, nel 2024 ne conta oltre 365 milioni. Questi cristiani sperimentano alti livelli di persecuzione e discriminazione a motivo della loro fede.
L'European Union Agency for Fundamental Rights (FRA) segnala il crescente antisemitismo e la diffusione dell'islamofobia attraverso i discorsi di odio che causano frequenti atti di violenza contro persone del tutto indifese, colpevoli solo di appartenere a una comunità religiosa etichettata. Inoltre, nel FRA's Fundamental Rights Report 2024 l'Agenzia segnala che in Europa i diritti fondamentali sono a rischio a causa del crescente numero di persone che vivono in povertà, le minacce continue alla democrazia, il diffuso razzismo e le sfide dovute al fenomeno migratorio.
Il rapporto più completo e accurato sulle vittime di violenza motivata religiosamente è quello pubblicato dall'Uscirf (The United States Commission on International Religious Freedom). Nell'ultimo, relativo al 2024, è indicato il numero di vittime di cui si ha notizia certa, i responsabili della violenza e le motivazioni addotte dalle autorità statali o da singoli perpetratori, per giustificare la violenza. Fino alla fine del2023, la FoRB Victims List includeva più di 2200 individui vittime di 27 diversi governi o organizzazioni non statali. Piùdi 1300 vittime rimangono in carcere, mentre è sconosciuta la situazione di più di 300 persone imprigionate e 9 persone sono morte mentre erano in prigione. Con questi numeri si registra un deciso aumento delle vittime registrate rispetto al Rapporto Uscirf che registrava i dati pervenuti alla fine del 2022.
Così in un comunicato il LIREC, Centro Studi sulla Libertà di
Religione Credo e Coscienza.(SEGUE)
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RELIGIONE. GIORNATA COMMEMORAZIONE VITTIME VIOLENZA, LIREC: BILANCIO ANCORA ALTO -2-
(DIRE) Roma, 22 ago. - I governi che mettono in atto la violenza in modo più grave sono: la Cina, seguita da Russia, Iran, Uzbekistan, Pakistan, Vietnam ed Eritrea. Gli altri paesi sono responsabili di meno dell'1% delle vittime presenti nel database dell'Uscirf. Le religioni con il maggior numero di vittime sono i Musulmani sunniti il cui numero aumenta dal 15% al 18%, mentre i Testimoni di Geova passano dal 12% al 13%. Il numero di vittime indicato nel 2023 era 227, che nel 2024 sale a 282. Le altre organizzazioni religiose, i Baha'i, i Buddhisti di varie denominazioni, i cristiani di diverse denominazioni (tra i quali emergono le vittime della Chiesa di Dio Onnipotente, perseguitata in Cina), Falun Gong e musulmani di diverse denominazioni, rimangono sulle stesse percentuali del precedente rapporto. Il Rapporto Uscirf dedica un paragrafo anche all'intolleranza religiosa in Europa segnalando che musulmani ed ebrei hanno testimoniato livelli crescenti di xenophobia e discriminazione a danno di entrambe le comunità. Nel 2023 diverse comunità religiose minoritarie hanno segnalato restrizioni decise da alcuni Stati nei loro confronti a proposito di certe pratiche e dottrine. Inoltre, dopo il violento attacco terroristico in Israele, il giorno 7 ottobre 2023, e la risposta armata di Israele, si sono moltiplicati episodi di intolleranza e violenza contro musulmani ed ebrei in diversi paesi europei. Sono state colpite persone e luoghi di culto. Nel 2023 numerosi governi europei hanno violato i diritti di persone del tutto pacifiche nell'esercizio della libertà religiosa. Episodi gravi sono avvenuti in Inghilterra e in Finlandia. Inoltre, in Europa continuano a manifestarsi episodi di violenza contro minoranze, come quelle avvenute in Olanda, Francia, e Germania. Il più grave è avvenuto nel marzo 2023, quando un uomo armato ha ucciso sei
persone in una Sala del Regno ad Amburgo. In alcuni Stati sono state approvate leggi restrittive che violano la protezione internazionale della libertà di religione e credo e il diritto alla libertà di espressione. Ciò è avvenuto in Danimarca e in Polonia. Il rapporto dedica un paragrafo alla Francia, criticataancora perchè continua a discriminare minoranze religiose etichettate come "sette".(SEGUE)
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RELIGIONE. GIORNATA COMMEMORAZIONE VITTIME VIOLENZA, LIREC: BILANCIO ANCORA ALTO -3-
(DIRE) Roma, 22 ago. - Per quanto riguarda le accuse formulate dalle autorità o le motivazioni della violenza perpetrata da singoli individui, l'Uscirf segnala che la maggior parte delle vittime viene arrestata per difendere la "sicurezza nazionale". In questo caso le accuse sono di terrorismo, estremismo, separatismo, sovversione, affiliazione a un gruppo bandito o a una setta. Il secondo motivo addotto per la carcerazione e le violenze è l'apostasia, la blasfemia e i discorsi di odio. A queste, che sono le accuse più frequenti, seguono quelle di provocare il disordine pubblico, il rifiuto del servizio militare e altre.
Di fronte a questi numeri drammatici e alle sofferenze di milioni di esseri umani colpevoli solo di essere credenti o di aver scelto la non credenza oppure di vivere in base a principi non condivisi dalla maggioranza e dalle istituzioni del paese in cui vive, il nostro Centro Studi non cessa di richiamare l'attenzione delle istituzioni nazionali e internazionali, dei media e di chiunque possa agire in difesa delle vittime.
Lirec vigila costantemente, in dialogo con le istituzioni, perché non cada il silenzio sulle violazioni dei diritti e delle vite di tutte le vittime. Cerchiamo, con il nostro impegno, di prevenire la violenza innanzitutto segnalando i discorsi di odio e le strategie di incitamento alla violenza perpetrate dai media, da organizzazioni antisette e dai governi. Il nostro obiettivo è promuovere la conoscenza e il rispetto per tutti gli esseri umani senza alcuna distinzione.
(Com/Red/Dire)
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