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Agenzia DIRE: Centro LIREC fa chiarezza sulla vicenda trattata dai media come "doppio suicidio di adepti della setta Ramtha"

COMUNICATI

I Comunicati Stampa del Centro Studi LIREC

Agenzia DIRE: Centro LIREC fa chiarezza sulla vicenda trattata dai media come "doppio suicidio di adepti della setta Ramtha"

Raffaella Di Marzio

(DIRE) Roma, 23 maggio 2022.

I coniugi trovati morti sabato a Spinello (Forlì) erano forse legati alla religione New Age basata sul culto di un guerriero leggendario di Atlantide vissuto 35mila anni fa

Di Laura Monti

ROMA – Avevano 67 e 65 anni l’uomo e la donna trovati morti sabato 21 maggio nella loro casa di Spinello, la frazione del Comune di Santa Sofia in provincia di Forlì in cui la coppia possedeva una casa per le vacanze. Secondo i Carabinieri, tutto, a cominciare da una lettera d’addio presumibilmente indirizzata ai figli, lascerebbe pensare all’ipotesi di un doppio suicidio: i due coniugi si sarebbero sparati contemporaneamente due colpi di arma da fuoco, ciascuno con una delle due pistole legalmente detenute. 

L’OMBRA DI RAMTHA

I due, residenti a Roma, avevano comprato casa a Spinello una decina d’anni fa, forse seguendo le indicazioni dei seguaci di Ramtha, una organizzazione spirituale del panorama New Age di cui i due ex dipendenti del Senato facevano parte. Proprio Spinello, infatti, sarebbe stato il luogo destinato a sopravvivere alla fine del mondo profetizzata dai Maya per il 2012

“Non sappiamo se c’è una relazione fra il suicidio e l’appartenenza a questa organizzazione”, ha fatto notare alla Dire Raffaella Di Marzio, psicologa delle religioni e direttrice del Centro studi Libertà di religione, credo e coscienza (Lirec). Quello che è certo, però, è che “quando si verificano fatti di questo genere, e si sa che le persone coinvolte appartengono a un qualche gruppo considerato strano, subito si usa la parola dispregiativa ‘setta’“, stabilendo un “collegamento” fra la tragedia e l’appartenenza alla comunità “senza sapere nulla né di loro né del gruppo”, ha commentato Di Marzio.

CHI SONO I SEGUACI DI RAMTHA

Ma chi sono i seguaci di Ramtha? “Sono una organizzazione già studiata e inserita nell’enciclopedia delle religioni italiana, non è una novità per chi studia queste cose”, ha risposto la presidente di Lirec. Si tratta di un movimento nato negli Stati Uniti intorno agli anni ’70 quando Ramtha, un guerriero leggendario di Atlantide vissuto 35mila anni fa, si sarebbe manifestato a J.Z. Knight, pseudonimo di Judith Darlene Hampton, fondatrice del culto. Da allora, Knight avrebbe regolarmente dei dialoghi con Ramtha, registrati e pubblicati in tutto il mondo e divenuti bestseller internazionali

“Ci sono moltissimi gruppi del genere, che fanno riferimento ad antichi personaggi leggendari con cui si può comunicare attraverso dei mediatori”, ha spiegato Raffaella Di Marzio, che ha anche messo in evidenza le varie accuse di truffa mosse contro Knight. Accuse poi smentite, visto che “è stata sottoposta ad esami che hanno stabilito che, durante i presunti dialoghi, lei cade davvero in uno stato di trance. Certamente potrebbe essere autosuggestione ma lei è davvero convinta di essere una tramite di Ramtha e di parlare con lui”. 

LE IDEE DEI SEGUACI DI RAMTHA

Truffaldina o no, l’organizzazione, arrivata in Italia nei primi anni 2000, “ha come obiettivo l’illuminazione, la ricerca del Dio che è in ognuno di noi e la morte è proprio l’ultimo dei loro pensieri“. Un culto che promette ai propri adepti “speranza, una vita più felice, sviluppo delle proprie potenzialità, spesso attraverso giochi ed esercizi fisici fatti durante i raduni, un paio di volte all’anno”, ha proseguito Raffaella Di Marzio. “Non possiamo sapere se ci siano degli insegnamenti segreti, ma in altri gruppi in cui si sono verificati casi di suicidio, come nel caso del Tempio dei Popoli, era stato il fondatore a istigare tutti. E in ogni caso, in questa comunità non si erano mai verificati prima d’ora casi di suicidio“.

La ricercatrice invita a usare prudenza nell’associazione immediata fra fatto di cronaca e comunità religiosa New Age, a evitare, in sintesi, la “gogna mediatica”: “Spero non avvenga che questa comunità di qualche decina di persone venga presa di mira e additata come ‘setta criminale’. In passato è accaduto che alcuni gruppi venissero messi alla gogna in questo modo. Anche quando poi i sospetti si risolvevano nel nulla, il gruppo ne usciva sempre distrutto“, ha concluso Di Marzio.