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LIREC sostiene l'iniziativa dell'On. Ceccanti sulla ripresa dell'esercizio della libertà di culto

COMUNICATI

I Comunicati Stampa del Centro Studi LIREC

LIREC sostiene l'iniziativa dell'On. Ceccanti sulla ripresa dell'esercizio della libertà di culto

Raffaella Di Marzio

LIREC sostiene l'emendamento dell'On. Ceccanti al disegno di legge di conversione del decreto 19. L’emendamento, in merito alla ripresa dell’esercizio della libertà di culto, aggiunge al comma 2, dopo la lettera h) la lettera h-bis:

adozione di protocolli, adottati di intesa con la Chiesa cattolica e con le confessioni religiose diverse dalla cattolica, per la definizione delle misure necessarie per consentire lo svolgimento delle funzioni religiose”.

Le misure restrittive adottate in seguito alla pandemia  hanno creato un grave precedente per la tutela della libertà religiosa in merito al quale esprimiamo grande preoccupazione.

L’approccio securitario all'esercizio della libertà di religione e credo in Italia è stato ripetutamente denunciato, anche in sede istituzionale, dal nostro Centro Studi: in questo caso le disposizioni tuttora in vigore relegano a una mera questione di sicurezza un diritto umano inalienabile.

Anzitutto sul piano della comunicazione politica tale diritto non ha, a quanto ci risulta, rivestito quella rilevanza che gli viene conferita dalla Costiuzione e dalle convenzioni internazionali che l'italia ha ratificato. A fronte del silenzio delle istituzioni, dalle quali si attendevano rassicurazioni sull'argomento, colpisce piuttosto l'atteggiamento responsabile delle religioni sul territorio e il contributo sociale che non è mai mancato nell'attuale situazione di crisi.

Il Centro Studi ci tiene, inoltre, a ricordare l'importanza delle scelte attuate nell'ambito dei confini del territorio nazionale in relazione all'obbligo di promuovere la libertà religiosa anche fuori dall'Europa, nelle aree  in cui sussistono drammatici scenari di persecuzione, in aumento in tutto il mondo.

A nostro avviso nelle priorità espresse dal governo  l'esercizio del diritto di culto figura piuttosto  nell'ambito del lusso o del superfluo: a parità di rischio, infatti, è attualmente lecito a un cittadino uscire di casa per recarsi ad acquistare un settimanale o un sigaro, ma non per inginocchiarsi davanti al Santissimo Sacramento o accendere una candela votiva. E' opportuno, peraltro, sottolineare che non spetta al Presidente del Consiglio definire le priorità dei cittadini  in senso assoluto, ma solo per ciò che riguarda i rischi legati all'emergenza. 

LIREC ribadisce, infine, che la libertà di religione e credo è un diritto fondamentale e che essere credenti non rappresenta per molti italiani un passatempo o qualcosa che si può eliminare dalla propria esistenza senza conseguenze personali e sociali. Si tratta, invece, di un aspetto fondante dell'esistenza umana e della propria identità personale e sociale.  

Sulla base delle testimonianze sofferte raccolte da LIREC tra persone che appartengono a diverse confessioni religiose, e della necessità di garantire a tutti gli italiani il diritto inalienabile alla libertà di religione, credo e coscienza, il Centro Studi auspica che venga accolto l'emendamento proposto dall'On. Ceccanti e che si apra un dialogo costruttivo tra le istituzioni e le religioni sul territorio al fine di garantire il rispetto dei diritti umani fondamentali anche in tempi di pandemia.