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USCIRF condanna la stigmatizzazione delle minoranze religiose durante la pandemia di COVID-19

COMUNICATI

I Comunicati Stampa del Centro Studi LIREC

USCIRF condanna la stigmatizzazione delle minoranze religiose durante la pandemia di COVID-19

Raffaella Di Marzio

Uno degli effetti negativi dell’attuale pandemia è la diffusione di notizie false su presunti “untori” a cui attribuire la diffusione del COVID-19.

Il nostro Centro Studi sta monitorando la situazione dalla fine di febbraio e dobbiamo segnalare diversi episodi di discriminazione e stigmatizzazione contro piccole comunità religiose che la stampa ha accusato di essere “untori” del coronavirus. Tali accuse non hanno risparmiato neanche la religione di maggioranza in Italia.

Fra tutti, quello che ha avuto maggior successo mediatico si riferisce a un incontro di tre giorni organizzato dal cammino neocatecumenale in Campania in un momento in cui ancora non erano stati emanati i decreti restrittivi, quando ancora nessuno aveva idea della gravità della situazione, se non, forse, gli addetti ai lavori.

Il Vescovo locale ha provveduto prontamente a chiarire quanto è avvenuto in una intervista a Vatican Insider.

Il sociologo Massimo Introvigne, in una intervista a Tempi, ha segnalato il caso verificatosi nella Corea del Sud e ha affermato che non si tratta di un caso isolato: “in Francia hanno accusato i pentecostali della Christian Open Doors, in Italia i neocatecumenali, in Malesia i musulmani: il pregiudizio è evidente”.

Inoltre, ricorda Introvigne, negli stessi giorni dell’incontro dei neocatecumenali, cioè l’ultimo fine settimana di febbraio, allo stadio San Paolo di Napoli sugli spalti c’erano venticinquemila persone e Zingaretti si recava a Milano per brindare a: #MilanoNonSiFerma, rimanendo contagiato lui stesso. In questi casi non si è verificata un'amplificazione della notizia con colpevolizzazione delle persone coinvolte, come è avvenuto per il gruppo di neocatecumenali.

E’ importante chiedersi il perchè.

Anche i pentecostali della Christian Open Doors sono stati accusati di aver propagato il virus in Francia, Svizzera, Burkina Faso, Guyana francese e Corsica, in un momento, il 18 febbraio, nel quale ancora nessuno aveva preso provvedimenti seri contro l’epidemia, a parte la Cina, ovviamente.

Questi ed altri casi simili hanno richiamato l’attenzione di un’importante Organizzazione Internazionale. L’ 8 aprile 2020 L’ USCIRF (The United States Commission on International Religious Freedom) ha emanato un comunicato stampa nel quale condanna la stigmatizzazione, in diverse parti del mondo, di alcune minoranze religiose, durante la pandemia di COVID-19

L’ USCIRF nel comunicato stampa esprime la sua preoccupazione in merito a diversi rapporti che attestano in diverse parti del mondo numerose discriminazioni a danno di minoranze religiose dovute alla pandemia COVID-19. Ci sono comunità religiose che vengono vessate e accusate di aver portato la malattia nelle loro nazioni.

Il Presidente dell’USCIRF Tony Perkins ha affermato che trattare le minoranze religiose come capro epiatorio di questa pandemia è una strategia che deve cessare. E’ necessario, piuttosto, essere tutti uniti di fronte a questa emergenza.

In molte nazioni le autorità non hanno protetto le minoranze religiose più vulnerabili.

L’USCIRF fa anche alcuni esempi: la stigmatizzazione dei musulmani in India e Cambogia e degli sciiti in Pakistan solo per il fatto che tra i primi malati di COVID-19 ci sono stati alcuni membri di quelle comunità. Un altro caso citato è quello della Corea del Sud, dove le autorità locali hanno aperto un procedimento contro la Chiesa di Shincheonji accusandola di aver sottovalutato le misure prese per proteggere la salute delle persone. Questo è avvenuto nonostante il Ministro della Salute abbia pubblicamente affermato che la chiesa ha collaborato con gli sforzi del governo per contenere l’epidemia.

A proposito di questo caso, LIREC ha collaborato con altre ONG per segnalare la persecuzione della chiesa alle autorità, con una lettera inviata al Presidente Bachelet e all’Ambasciatore Brownback:

https://lirec.net/press-release/2020/2/29/coronavirus-and-shincheonji-stopping-the-witch-hunt

Il Vice presidente dell’USCIRF, Gayle Manchin, ha inoltre affermato che i governi devono non solo occuparsi di salvaguardare la salute della popolazione ma anche di rispettare e proteggere la libertà religiosa di comunità minoritarie durante e dopo questa crisi.

La crescente discriminazione è stata oggetto del rapporto annuale 2019 e recentemente l’USCIRF ha pubblicato un testo sugli effetti che la pandemia ha avuto sulla libertà religiosa in tutto il mondo.

Infine, l’ USCIRF ha chiesto a tutti i governi di liberare i prigionieri che sono in carcere a causa delle loro credenze religiose o non religiose perchè nelle carceri il pericolo di contagio è molto alto.