Realizzato il primo "Progetto Conoscenza" al Congresso EuAre
Raffaella Di Marzio
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Il Centro Studi LIREC ha concluso con successo il primo "Progetto conoscenza", dedicato allo studio delle minoranze religiose e spirituali in Italia. LIREC ha organizzato, nel corso del Congresso Internazionale dell'European Academy of Religion (Bologna, 5-8 Marzo 2018), il giorno 6 marzo 2018, un panel sulla Comunità Ahmadiyya
Questo panel dà inizio ad una serie di eventi per promuovere la conoscenza delle minoranze religiose e spirituali in Italia, che, lungi dall’essere gruppi pericolosi, come una certa propaganda vorrebbe far credere, possono anche rivelarsi risorse sociali, culturali ed economiche per la nostra società.
Nel corso del panel sono stati evidenziati alcuni aspetti che contraddistinguono la storia, la dottrina e la prassi del movimento Ahmadiyya, in relazione al suo modo peculiare di porsi all’interno del mondo islamico, dal quale viene considerato “eretico”.
Tale atteggiamento, nei Paesi in cui è in vigore la legge di blasfemia, ha causato la persecuzione dei membri del movimento, che è giunta fino a conseguenze estreme, come l’omicidio di alcuni di loro per il solo fatto di essere Ahmadi.
Le esperienze di due ricercatori, l’On. Emanuela Del Re e Manuel Olivares, che hanno effettuato ricerche sul campo, hanno evidenziato come il movimento abbia assunto un ruolo significativo nella risoluzione dei conflitti e, in generale, nella diffusione di un Islam rispettoso e pacifico.
Manuel Olivares ha riferito sulla sua permanenza nel il luogo di nascita della Comunità, in Qadian (Punjab), mentre la Prof. Emanuela del Re, in collegamento da Roma via skype, ha relazionato sulla ricerca condotta nel 2014 ad Haifa dove esiste una comunità di Ahmadiyya molto attiva non solo nella diffusione della dottrina ahmadiyya ma anche nella società civile, per contribuire alla risoluzione dei conflitti.
Nell’introduzione all’evento la direttrice Raffaella di Marzio ha sottolineato come la collaborazione del movimento e, in particolare dell’ Imam Ataul Wasih Tariq, sia stata determinante per la buona riuscita del progetto. Inoltre, nella relazione “Discriminazioni e persecuzioni intrareligiose: un problema diffuso e sottovalutato. Il caso emblematico della Comunità Ahmadiyya” ha ricordato come nel 2016 il Centro Studi abbia ricevuto una richiesta di aiuto da parte di persone vicine alla comunità Ahmadiyya, che lamentavano la totale mancanza di informazioni sulla persecuzione in atto da tempo contro la comunità.
Il Centro ha dato notizia del caso Ahmadiyya e ha coinvolto anche due ONG europee, che hanno ripreso l’ appello di LIREC. Il 21 dicembre 2016, finalmente, l’Intergruppo del Parlamento Europeo sulla Libertà di Religione o Credo (FoRB ) ha condannato la persecuzione della comunità chiedendo all’EEAS di intervenire, per proteggere Ahmadiyya, facendo pressione sul governo pakistano.
Nella sua relazione la direttrice ha anche sottolineato il fatto che si parla molto di discriminazioni e persecuzioni perpetrate dalle autorità civili, mentre si parla meno del ruolo delle religioni di maggioranza che si alleano con le autorità civili, sostenendo, più o meno apertamente, le azioni, la propaganda e le leggi finalizzate a discriminare o perseguitare minoranze religiose. In questo contesto il caso della comunità Ahmadiyya è emblematico poiché gli Ahmadi in Pakistan non sono considerati musulmani e non possono neanche definirsi tali.
I contributi di Manuel Olivares e della Prof. Emanuela Del Re hanno confermato, sulla base di ricerche sul campo, la capacità straordinaria della Comunità Ahmadyiia di agire, in situazioni diverse e conflittuali, come in Medio Oriente, come catalizzatore di pace e dialogo fornendo, in contesti tra loro molto diversi, un contributo reale al miglioramento dei rapporti tra diverse comunità religiose.
Infine, l’Imam Ataul ha delineato alcuni elementi fondamentali della dottrina Ahmadiyya e, in particolare, il ruolo del profetismo, a partire dal fondatore Mirza Ghulam Ahmad fino ad arrivare all’attuale Califfo, Mirza Masroor Ahmad. In conclusione egli ha ribadito l’importanza che esponenti di religioni diverse riescano a dialogare senza offendersi l’un l’altro e confrontandosi sulle idee e sulle verità in cui credono senza perdere la propria identità, ma rimanendo sempre rispettosi della fede altrui e accoglienti verso l’altro. L'Imam ha concluso la sua relazione con il motto della comunità Ahmadiyya: "Amore per tutti odio per nessuno”.
Sul canale Vimeo di LIREC è disponibile il video integrale dell'evento.
PROGRAMMA
RELATORI
Raffaella Di Marzio, Direttrice Centro Studi LIREC
Introduce e Modera
Discriminazioni e persecuzioni intrareligiose: un problema diffuso e sottovalutato. Il caso emblematico della Comunità Ahmadiyya
Manuel Olivares, autore ed editore, fondatore della Viverealtrimenti Editrice
La Comunità Ahmadiyya vista da vicino
Imam Ataul Wasih Tariq, Vicepresidente dell'Associazione The Ahmadiyya Muslim Jama'at Italia
Profetismo nel movimento Ahmadiyya
Prof. Emanuela Del Re, Coordinatrice Sezione di Sociologia delle Religioni dell'AIS, docente Università Niccolò Cusano, Presidente EPOS
Il ruolo della Comunità Ahmadiyya nella risoluzione dei conflitti. Uno studio sul campo.
BIBLIOGRAFIA
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