MASTER UNIVERSITARIO DI PRIMO LIVELLO
TERRORISMO, PREVENZIONE DELLA RADICALIZZAZIONE EVERSIVA, SICUREZZA E CYBERSECURITY
Politiche per l'integrazione interreligiosa e interculturale e per la deradicalizzazione
Università degli Studi di Bari
Coordinatrice: Prof.ssa. Laura Sabrina Martucci
5 ottobre 2024 ore 9-12
Il workshop si svolgerà a distanza su piattaforma Teams.
PRESENTAZIONE
Il workshop vuole contribuire a creare consapevolezza e capacità di oggettivazione dei dati socio-mediatici; fornire una metodologia di analisi contestualizzata al particolare momento storico in cui i fenomeni scaturenti dai discorsi d’odio impattano sui diritti fondamentali, ma, ancor più, fomentano polarizzazioni pericolose, utili a generare forme di “radicalizzazioni” che possono degenerare nell’eversione violenta.
I rapporti che giungono al Centro Studi LIREC dall’Italia e dall’estero, registrano la recrudescenza di espressioni d'intolleranza, discorsi di odio e strategie di istigazione all’odio contro minoranze religiose o spirituali particolarmente colpite da un fenomeno che è ormai dilagante e che ostacola lo sviluppo di una società pacifica e inclusiva.
Durante il workshop si intende partire dalla definizione approvata dal Consiglio d’Europa nella Raccomandazione sul contrasto all’hate speech adottata dal Comitato dei Ministri il 20 maggio 2022: Tutti i discorsi che incitano, promuovono, diffondono o giustificano la violenza, l’odio o la discriminazione contro una persona o un gruppo di persone, o che li denigra, in ragione delle loro caratteristiche personali reali o attribuite, o il loro status, come per esempio la razza, il colore, la lingua, la religione, la nazionalità o l’origine etnica, l’età, la disabilità, il sesso, l’identità di genere e l’orientamento sessuale.
Inoltre, seguendo la metodologia dei lavori della Commissione straordinaria del Senato della Repubblica per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza, durante il workshop saranno ascoltate le testimonianze di comunità e individui particolarmente bersagliati. È ormai un dato di fatto che i discorsi di odio diffusi da media, dai social, come pure da organizzazioni antisettarie, creano inevitabilmente i presupposti per la violazione dei più elementari diritti umani, e, in special modo, il diritto alla libertà di religione e convinzione, ma anche quello alla libertà di espressione e associazione.
Nel corso dei lavori, oltre a una disamina del fenomeno dei discorsi di odio in generale, saranno approfonditi alcuni casi specifici in tre contesti diversi: l’Italia, il Giappone e il Pakistan dove si possono identificare i “bersagli” maggiormente colpiti dal fenomeno. Saranno inoltre condivise esperienze positive provenienti dal mondo dell’attivismo e dei media