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Convegno LIREC: Ambiente Salute e Libertà di Credo come diritti inviolabili

COMUNICATI

I Comunicati Stampa del Centro Studi LIREC

Convegno LIREC: Ambiente Salute e Libertà di Credo come diritti inviolabili

Raffaella Di Marzio


Si è tenuto il giorno 4 Maggio 2023, presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma, il Convegno organizzato dal Centro Studi sulla Libertà di Religione Credo e Coscienza (LIREC).

Tema: Ambiente Salute e Libertà di credo come diritti inviolabili. Identità religiose e laiche al servizio del benessere integrale della persona.

Al Convegno hanno partecipato esponenti del mondo istituzionale e di diverse organizzazoni e associazioni religiose e laiche. L’Agenzia DIRE ha seguito l’evento.

Saluti e Introduzione. Raffaella Di Marzio e Anna Nardini

Il Convegno si è articolato in tre sessioni.

Nell’Introduzione la direttrice Raffaella Di Marzio ha sottolineato come con questa iniziativa LIREC intenda promuovere il dibattito, indispensabile nell’attuale contesto multireligioso e multiculturale, sul difficile compito, affidato alle istituzioni e alla società civile, di salvaguardare diritti umani fondamentali, come quello alla libertà di religione e credo, alla salute e all’autodeterminazione dell’individuo, tutti sanciti dalla nostra Costituzione, che prevede anche la tutela dell’ambiente e della biodiversità.

La Dott.ssa Nardini ha individuato alcuni aspetti relativi alla sua esperienza e al suo ruolo passato come Consigliere della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’attuazione dell’art. 8 della Costituzione e le intese salvaguardano alcuni diritti tra i quali quello all’assistenza spirituale. Chi si trova in situazione di sofferenza vive in modo diverso e più profondo la spiritualità. Grazie alle intese con le confessioni religiose i malati possono chiedere di essere assistiti dai propri ministri di culto. La Dott.ssa Nardini ha anche citato l’importante documento firmato dalle religioni abramitiche per la salvaguardia della situazione di fine vita. Un altro aspetto, presente però solo in due intese, è quello del trattamento delle salme. Anche nell’approvazione delle intese persistono problemi e distorsioni dovute a pregiudizi. La relatrice ha citato il caso della procedura per l’intesa con i Testimoni di Geova proprio in relazione al rifiuto delle trasfusioni di sangue. Nonostante il parere del Consiglio di Stato, che ha ribadito che lo Stato non può ingerirsi nei principi religiosi di una confessione religiosa e nonostante la ripresa delle trattativa con il governo, l’intesa non è stata ancora siglata. Esistono, dunque, anche nel mondo delle istituzioni, lacune conoscitive e pregiudizi che impediscono l’effettivo esercizio della libertà religiosa.

Il Dott. Andrea Benzo, Inviato Speciale del MAECI per la tutela della libertà religiosa e per il dialogo interreligioso, nel suo contributo ha sottolineato, dalla visuale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il particolare rilievo dei temi al centro del convegno. “Come emerge anche dal titolo scelto per il convegno di oggi, esiste un nesso diretto tra protezione della libertà di religione o di credo e sviluppo sostenibile. Da un lato, la tutela della libertà di religione o credo e dei diritti degli appartenenti alle minoranze religiose concorre all’affermazione di società pacifiche, prospere, plurali e inclusive. All’opposto, quando questi diritti fondamentali non sono riconosciuti e protetti, ciò genera fenomeni di esclusione sociale ed economica e motivi di risentimento, che si ripercuotono negativamente su crescita e stabilità”. Egli ha inoltre ricordato che quest’anno ricorre il 75 anniversario della Dichiarazione Universale dei diritti umani e mai come in questo momento appare necessario confermare l’impegno verso l’universalità dei diritti umani, la loro interdipendenza e inviolabilità. Un impegno collettivo che ci deve vedere uniti verso obiettivi condivisi che mettono al centro della nostra azione la tutela della persona e della dignità umana”.

PRIMA SESSIONE

Prima sessione. Raffaella Di Marzio, Laura Mattei e Stefano Ceccanti.

Nella prima sessione, Diritto all’ambiente, salute e dissenso religioso, sono intervenuti l’On. Stefano Ceccanti, Prof. di Diritto Comparato all’Università La Sapienza di Roma e l’Avv. Laura Mattei.

L’On. Ceccanti ha illustrato la genesi e il significato dell’introduzione, nella nostra Costituzione, del diritto all’ambiente dopo la revisione della legge costituzionale nel 2022. Ambiente ed ecosistema fanno parte delle materie a competenza esclusiva dello Stato. Dopo il dibattito sull’opportunità di modificare uno dei primi 12 articoli della costituzione si è deciso di aggiungere all’art. 9 la dicitura: “Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”. Nella sua relazione Ceccanti ha sottolineato l’importanza di questa modifica alla nostra Costituzione legata all’accresciuta sensibilità dell’opinione pubblica, della scienza e della coscienza individuale verso le tematiche relative alla cura dell’ambiente nel quale viviamo.

L’avv. Mattei ha presentato una relazione sul tema Diritto alla salute e dissenso religioso, nel quale ha riferito su un caso particolare: il rifiuto di una paziente Testimone di Geova di sottoporsi a trasfusione. Il personale sanitario in quell’occasione non ha ottemperato alle richieste della paziente. L’avv. Mattei ha ricostruito le varie fasi del procedimento. Tra le altre, ha citato anche la sentenza della cassazione n. 29469/2020 nella quale si afferma che “Se un Testimone di Geova accettasse volontariamente una trasfusione di sangue, ciò equivarrebbe ad un atto di abiura della propria fede”, e, “non si tratta, quindi, di rispettare solo il corpo della persona nella sua fisicità, ma di rispettare la persona umana nella sua interezza, ossia nei suoi valori morali, etici e religiosi ” e “Non sussiste ‘un principio da contrapporre a quello dell'autodeterminazione e della libertà religiosa’, garantita con ‘piena e diretta attuazione’ dall’art. 19 Cost.”.

SECONDA SESSIONE

Seconda sessione. Domenico Bellantoni, Raffaella Di Marzio, Alessandro Bazzoni e Ennio Battista.

Nella seconda sessione, Dimensioni del prendersi cura, sono intervenuti Domenico Bellantoni, Prof. Psicologia della religione all’Univ. Pontificia Salesiana di Roma, Alessandro Bazzoni, Dirigente sanitario dell’Ospedale S. Spirito di Roma ed Ennio Battista, Coordinatore editoriale del mensile Vita e Salute.

Il Prof. Bellantoni ha parlato del rapporto tra religione, spiritualità e benessere integrale, dalla prospettiva psicologica. Esiste un legame profondo tra psiche e soma. La religiosità e spiritualità sono collegati al benessere fisico, psichico e sociale. Anche nella resilienza e nella crescita post-traumatica le credenze hanno la capacità di potenziare la crescita umana. La psicoterapia può anche favorire la maturazione religiosa della persona. Secondo i dati di una ricerca recente l’ottanta per cento dei pazienti vorrebbe che i terapeuti fossero consapevoli e interessati alla convinzioni religiose e spirituali del paziente: se questo non accade potrebbero verificarsi dei problemi nella relazione terapeutica.

Alessandro Bazzoni, dirigente sanitario dell’ospadale S. Spirito di Roma, che ha partecipato all’incontro conclusivo del Progetto europeo “From Cure To Care. Digital Education and Spiritual Assistance in Hospital Healthcare” (FCTC), ha descritto il progetto illustrato nel libro curato con Luigi De Salvia: L’accoglienza delle differenze nelle strutture Sanitarie ospedaliere e territoriali della Regione Lazio, e, successivamente, tutte le iniziative portate avanti negli anni in sinergia con numerose altre organizzazioni e istituzioni finalizzate all’assistenza dei malati nel rispetto delle rispettive fedi.

Ennio Battista, coordinatore editoriale del mensile Vita e salute, ha trattato il tema La spiritualità come risorsa terapeutica accessibile a tutti e ha descritto le finalità del mensile Vita e Salute che è collegato alla Chiesa avventista, una organizzazione religiosa che ha fatto della salute olistica uno dei suoi cavalli di battaglia. Attraverso il mensile Vita e salute sono state diffuse informazioni e studi che hanno approfondito il rapporto tra salute e spiritualità coinvolgendo la scienza. L’OMS nel 1990 ha dichiarato che la dimensione della spiritualità non è eludibile soprattutto nel caso delle cure palliative. La salute, come noi la concepiamo, è debitrice di un modello ottocentesco meccanicistico che vede l’organismo come una macchina che deve essere riparata quando si rompe e la malattia come un aggressore esterno. Questa idea ha portato a una iperspecializzazione delle cure. La riscoperta della dimensione integrata della salute nasce circa 30 anni fa grazie a un nuovo approccio che dichiara che l’organismo è una rete e un network in cui agiscono diversi sistemi connessi. Questa idea è stata confermata anche dalla ricerca scientifica. Oggi si parla di “biologia della gentilezza” e la spiritualità è considerata un fattore che può modificare la nostra vita intrapsichica e molecolare. Ciò significa che l’idea di aggiungere umanità alle cure diventa sempre più importante negli interventi sanitari.

TERZA SESSIONE

Terza sessione. Raffaella Di Marzio, Francesca Evangelisti, Riccardo Plati, Ambrogio Bongiovanni e Coboldo Melo.

Nella terza e ultima sessione, Molteplici identità al servizio del benessere integrale sono intervenuti Coboldo Melo, Socio fondatore e presidente Conacreis, Ambrogio Bongiovanni, Presidente Fondazione Magis, Francesca Evangelisti, Commissione GLAM - Federazione Chiese Evangeliche in Italia, Riccardo Plati, Ministro di culto dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai e Manuel Olivares, Sociologo della religione e autore.

Coboldo Melo ha illustrato il significato della spiritualità laica secondo Conacreis. Secondo questa visione esiste una “spiritualità laica, libera e consapevole” che può aiutare a esplorare un concetto di evoluzione grazie al quale superare separazione, contrapposizioni e conflittualità. La visione spirituale è collegata al concetto di “olismo”, qualcosa che vale più della semplice somma delle parti che la compongono. Conacreis opera per promuovere il benessere con buone pratiche che riguardano la ricerca interiore, le scelte alimentari consapevoli, cibi biologici o di produzione locale. Il concetto chiave di queste scelte risiede nel fatto che la salute dell’individuo è legata al quella del gruppo e quindi dell’ambiente. Coboldo Melo ha inoltre illustrato la proposta di legge per il “Riconoscimento e disciplina delle comunità intenzionali”, che ha un testo di 19 articoli, condiviso con la Rete italiana dei Villaggi Ecologici e con il coordinamento dei co-housing italiani. Putroppo questo progetto è ancora in itinere anche a causa dei continui avvicendamenti dei governi.

Ambrogio Bongiovanni ha descritto le finalità e le attività del MAGIS, Movimento Azione dei Gesuiti Insieme per lo Sviluppo, opera di cooperazione internazionale della Provincia Euro-Mediterranea dei Gesuiti. I progetti della fondazione sono diretti a tutti e non solo ai cristiani. Il Prof. Bongiovanni ha affermato che la situazione attuale è quella di una crisi sistemica. Esiste una disarmonia nel mondo che si esprime nel grido dei poveri e nel grido della terra. Papa Francesco ha coniato il termine di “ecologia integrale” a questo proposito. Durante la pandemia le disuguaglianze tra i popoli sono emerse in modo ancora più drammatico. Attualmente ci sono 169 conflitti nel mondo e il 75% della popolazione vive in una condizione di violazione della libertà religiosa: questo danneggia anche il benessere e l’economia. Il MAGIS ha cinque diversi settori di intervento: cura, pace, diritti, educazione, cultura e salute. L’idea è quella della cooperazione e corresponsabilità e non semplice assistenzialismo.

Francesca Evangelisti, partendo da Gen. 1,27-28, ha espresso l’importanza di interpretare correttamente questi versetti, poichè l’uomo e la donna sono stati incaricati da Dio di essere custodi del creato, di prendersene cura e non di sfruttarlo, danneggiandolo per fini non etici. Ha citato inoltre Moltmann che, nel suo testo “Dio nella creazione”, ha interpretato il testo biblico come attenzione al creato e nascita di una nuova teologia ecologica. Dio non si è limitato a creare il mondo per poi diventare uno spettatore esterno, ma Egli vive in ogni parte della Sua creazione attraverso lo Spirito. Inoltre, noi esseri umani conosciamo Dio anche attraverso la natura. la relatrice ha citato anche l’Enciclica Laudato Sii di Papa Francesco, nella quale è presente una presa di coscienza della crisi ecologica. Il papa nell’Enciclica si rivolge a tutti: “Abbiamo bisogno di un confronto che ci unisca tutti, perché la sfida ambientale che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e ci toccano tutti”. Infine ha illustrato le finalità e le attività della Commissione GLAM (Globalizzazione e Ambiente) nata nel 2001 all’interno della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI).

Riccardo Plati ha illustrato la campagna della Soka Gakkai Cambio io, cambia il mondo, partendo dal sottotitolo Pensare globalmente, cambiare interiormente e agire localmente. Per esplicitare il senso di questa espressione ha citato alcuni pensieri di Nichiren Daishonin sulla gentilezza nel rapporto con gli esseri viventi e parti di discorsi del presidente Ikeda che parla di “etica della simbiosi” come la mentalità che privilegia l’armonia rispetto all’opposizione, l’unità alla divisione, il noi all’io. L’introspezione che porta alla consapevolezza del sé permette all’individuo di opporsi al senso di disillusione e sfiducia. Nella Soka Gakkai questo aspetto si chiama “rivoluzione umana”, ed è alla base anche della pratica quotidiana. Ognuno deve realizzare una vittoria sui propri limiti poichè la rivoluzione umana di un singolo individuo contribuirà al cambiamento di una nazione e del destino di tutta l’umanità. Un ruolo importante in questo contesto è quello delle comunità religiose. Agire localmente, inoltre, significa che non bisogna lasciare indietro nessuno e praticare l’incoraggiamento personale. Ikeda, nella sua ultima proposta di pace, chiede che ciascuno diventi “una mano tesa verso chi si trova in difficoltà”. Solo così si costruisce la pace vera e duratura. Plati ha infine illustrato alcune attività della Soka Gakkai: la campagna “cambio il mondo” che prevede una mostra sull’ambiente, e l’impegno sul disarmo nucleare che, realizzato con altre realtà associative, ha condotto all’approvazione del trattato per la proibizione delle armi nucleari approvato dall’ONU nel 2017.

Manuel Olivares ha trattato il tema: Islam ed ecologia, ovvero: l’ecologia dell’islam. L’islam è la religione con il più alto livello di crescita nel mondo. Per questo motivo un maggior impegno in ambito ecologico può davvero fare la differenza. Negli ultimi anni la sensibilità verso il problema si è diffusa nell’Islam e nel 2015 è stata redatta l’Islamic Declaration for Global Climate Change. disponibile sul sito dell’IFEES (Islamic Foundation for Ecology and Enviromental Sciences). Olivares ha citato una sua intervista con il presidente di IFEES, Kamran Shezad che ha realizzato la “Guida ad un ramadan sostenbile”. L’obiettivo per il Ramadan 2024 è diffondere questa guida in tutte le moschee riducendo al minimo l’uso della plastica, lo spreco di cibo e, auspicabilmente, la preparazione di cibi carnei. Citando un recente articolo di Repubblica che dà notizia dell’avvio da Londra della campagna ecologica, a cui deriscono anche alcune moschee italiane, per evitare sprechi di plastica. L’invito è rivolto a 1,9 miliardi di musulmani nel mondo. Se tutti i fedeli del Regno Unito aderissero si potrebbero evitare sprechi di 1,5 milioni di bottigliette d’acqua e altri oggetti risparmiando quasi una tonnellata di rifiuti a moschea. Olivares ha poi citato i lavori di Ozdemir, uno dei più importanti ecologisti musulmani del mondo. Olivares ha infine illustrato un altro progetto nel quale è coinvolto: Al-Mizan: un patto per la terra. Al- Mizan in arabo sta per “equilibrio” che si basa sulla Sura Ar-Rahman (Il Misericordioso) in cui Allah Onnipotente descrive la creazione nel suo perfetto equilibrio. L’autore ha concluso dicendo che nel mondo musulmano ci sono molti esempi di impegno concreto per la difesa dell’ambiente: “qui abbiano indicato la punta di un iceberg, il lavoro da fare per promuovere concretamente nella direzione di un Islam verde è enorme, ma non possiamo certo dire che non sia già cominciato”.


Al termine dei lavori la direttrice Raffaella Di Marzio, ha precisato che il Convegno appena concluso intende segnalare alcuni contributi importanti che richiedono approfondimenti separati e successivi. Per questo motivo tutti i materiali proposti dai relatori e i video integrali degli interventi saranno a disposizone degli interessati sul sito lirec.net e sul Canale Youtube del Centro Studi.

Ha inoltre sintetizzato il senso di tutti gli interventi che hanno unanimemente condiviso alcune idee:

  • la salvaguardia dei diritti all’ambiente alla salute, alla libertà religiosa e al dissenso religioso promuove lo sviluppo di una società inclusiva nella quale le diverse identità – religiose, spirituali e laiche – possono offrire un prezioso contributo di idee, valori e prassi per promuovere il benessere psicofisico dell’individuo, inestricabilmente connesso con quello del suo ambiente;

  • in questo modo è possibile rispondere efficacemente alle sfide contemporanee che interpellano ciascun essere umano affinché si “prenda cura” di se stesso, dei suoi simili e dell’ecosistema;

  • grazie alla condivisione di competenze ed esperienze di persone e comunità impegnate, a diverso titolo, nella “cura”, intesa nel senso più ampio e inclusivo del termine, è stato aggiunto un altro importante tassello per realizzare quella sintesi creativa di idee, prassi ed etiche ecologiche che può condurre al cambiamento effettivo del nostro modo di relazionarci con noi stessi e con il mondo.

ALBUM FOTO CONVEGNO (di Michele Amitrani)